domenica 13 ottobre 2013

Nooralee che partì con i giullari

Tawdin era speciale. Nelle sue mani ogni oggetto veniva plasmato, trasformandosi ora in un mostro, ora in un angelo. La medesima fantasia, il medesimo gioco che Nooralee gli sottoponeva potevano portare alle lacrime più disperate oppure alla più sonora delle risate.

Nooralee non capiva come, non capiva in quale momento avveniva la mutazione, eppure nessuna polvere magica offuscava i suoi occhi e nessun sonno improvviso la colpiva.
Almeno non quando era con Tawdin.

Ma da qualche tempo, quando lui era lontano, impegnato nelle riunioni dei giullari o ad allietare altre corti, la fanciulla cadeva in inspiegabili sonni, sebbene egli non dimenticasse mai di ricevere i segnali delle nuvole viola sbriciolate della principessa, ogni volta che poteva.
Nonostante ciò, ella iniziava ad avvertire mancamenti e, come se nulla fosse, cadeva sovente in sonni profondissimi.

Durante questi lunghi momenti, stranamente, Nooralee non sognava. Non riposava. Non sentiva la voce di Tawdin. Non sperava di rivederlo presto. Dimenticava di ideare nuove trame da tessere insieme, non sapeva come né quando uscirne fuori. Non teneva più conto degli impegni di corte, dei quali un tempo non mancava di aver cura.

Tawdin era preoccupato e ogni sua soluzione sembrava vana. Arrivò un momento nel quale neanche la sua presenza bastava, il sonno arrivava, e ad ogni assopimento di Nooralee seguivano risvegli burrascosi.
Non poteva e non voleva più lasciarla sola. Inventò nuovi giochi, invitò nuovi amici, raccontò nuove storie.

Nooralee migliorò, lentamente.

Giunse il momento, però, di una nuova doverosa partenza per Tawdin. Il giullare non ebbe paura e chiese a Nooralee: "Vuoi venire con me?".
Nel regno di Kajir non era mai accaduto: una principessa nella carovana dei giullari.

Tawdin era veramente speciale, e forse neanche Nooralee se ne rendeva conto.

  http://farandolerie.blogspot.it/2012/12/nooralee-che-divento-un-giullare.html

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