giovedì 26 settembre 2013

Scanzi&company e i veri problemi del Paese.

Ci sono due frasi (tra le tante) che non sopporto, in bocca a nessuno.

Una è la famigerata "Io non sono razzista ma...". Uno dei grandi classici qualunquisti, tornato in voga in tempo di crisi e sempreverde dei perbenisti antidemocratici.

L'altra è proprio frutto della crisi economica e politica del Belpaese, ed è la stra-abusata negli ultimi tempi. "Ma sono questi i veri problemi del Paese?". Te la senti ripetere quando provi a parlare dei problemi di una data categoria, quando provi a fare collegamenti o riflessioni su substrati e origine di qualcosa. 

Naturalmente l'appunto arriva sempre da premi Nobel per l'economia, costituzionalisti d'alto rango e fini studiosi di materie umanistico-sociali. Gli stessi per i quali i veri problemi del paese sono le autoblu, l'urgente ritorno alla lira e il wifi nella comunità montana di vattelapesca (o vattelaccaccia, ma basta che non vivisezioni la bestia).

Ieri la frase è stata levata in alto da uno dei più autorevoli giornalisti del nostro tempo (tempo di crisi e decadenza culturale, ricordiamolo) che si scaglia contro la presidente della Camera Laura Boldrini. La quale avrebbe impavidamente affermato che l'immagine della donna che serve a tavola sarebbe fuorviante e veicolatrice di stereotipi pericolosi per l'immagine femminile.

APRITI CIELO! APRITI MAR ROSSO! APRITI MEDITERRANEO!

Il valente giornalista sbraita e subito la sera si fa servire a tavola dalla sua compagna. Casapound gli si accoda, da destra e da sinistra tutti scandalizzati vogliono il ritorno alla casalinghitudine per tutti.

Non sono questi i veri problemi del Paese. E quali sarebbero, di grazia? Chi è solito usare queste frasi vorrebbe veramente solo parlare di rimborsi elettorali e autoblu. Ma non sa che quella fatidica frase potrebbe essergli rivolta ogni volta, perché c'è sempre qualcosa di più importante secondo una logica diversa dalla propria. E così si finirebbe a non parlare mai di nulla, o ognuno a parlare solo con se stesso o con i suoi seguaci.

Pensiero povero, a mio parere. Senza profondità. Che vede in ogni concetto un'isola. Oggi si parla di questo, questo è più importante di quello. E mai a nessuno che venga in mente che magari concetti, fatti, eventi, idee potrebbero essere collegati.
Mi dispiace dirvelo, ma società e la cultura vanno di pari passo con l'economia e il progresso e la mamma che serve a tavola altro non è che l'immagine di quella decadenza culturale che Scanzi impersona tutta, con la sua arroganza e il suo pressappochismo.

PS. sorvolo sul fatto che secondo me  Boldrini viene attaccata per una serie di altri motivi, ma sarebbe un capitolo a parte.

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