venerdì 11 gennaio 2013

Berlusconi visto da vicino

Berlusconi visto da vicino è proprio come Berlusconi visto da lontano, dal di là del tubo catodico. La pelle di un colore indefinibile tra il sabbia e l'arancione, delle gambe troppo esili per sostenere un busto tondo e strabordante, delle orecchie enormi. Un sorriso a trentadue denti bianchissimi, uno spirito alla Pierino dei tempi bui o, se meglio preferite, da Bagaglino dei tempi d'oro.

è stato così che l'ho visto ieri sera, in prima fila dietro una inutilissima Innocenzi, dopo qualche decennio di attesa. E proprio come Marco Travaglio, dopo venti anni ad aspettare di incontrarlo, non ho avuto parole, non ho avuto reazioni, se non qualche risata, lo ammetto. La potente anestesia, o l'odio arrivato al culmine -non lo so- tutte queste cose hanno fatto sì che io non gli abbia lanciato nulla, neanche un insulto.

Non mi ero munita di Duomi giavellotto e neanche avevo voglia di farmi picchiare da body guard e lacché in italovisione e così sono stata seduta, composta, fregandomene solo del consiglio dello staff di nascondermi dalle telecamere perché vestita di viola. Questo colore divino non porta bene, si sa, è il regista di Servizio Pubblico è troppo scaramantico per sopportarne la visione. Ma io avevo un abitino borgogna, comprato in saldo e del quale vado molto orgogliosa. E secondo le mie fonti, il borgogna non è affatto viola e anche se lo fosse, troverei ugualmente molto ridicola questa superstizione del mondo dello spettacolo. Mi fa quasi pena sapere che qualcuno ci tiene in tal modo, come mi han fatto pena le giovanotte in sovrappeso e in tailleur che applaudivano l'ex premier, il presidente, il cavaliere, tutti questi personaggi in un battere di mani poco elegante. Mani rubate all'iphone solo quando costui prendeva parola. Signorine che sono probabilmente, come tutte le donne apostrofate da Silvio Berlusconi, "Signora", mentre gli uomini sono tutti "Dottor". Maschilista fino in fondo, come a dire che una donna non possa raggiungerlo un titolo, forse neanche alle scuole serali.

Ma torniamo alle pidielline. Loro, assieme alle giornaliste senza spina dorsale, alla timidezza (!) di Michele Santoro, al suo continuare ad invitare personaggi intrisi di populismo (vedi l'imprenditrice sulla torre!) e poi al suo nervosismo per la letterina, mi hanno fatto male e bene allo stesso tempo. Vi spiego il perché.

Mi ha fatto male vedere uno show di Berlusconi nella trincea nemica, i suoi occhietti vispi soddisfatti e tutti gli altri disarmati, incapaci, come spenti da venti anni di opposizione, come impauriti da non si sa che cosa.

Mi ha fatto invece molto bene comprendere che sarei stata in grado di gestire l'intervista assai meglio delle due bionde, o almeno avrei provato ad intervenire più spesso. Mi ha fatto bene vedere che il mio conto in banca non è completamente al verde perché studio da anni, lavoro, mi impegno. Senza dovermi vergognare di nulla. Di contro, il conto di chi applaudiva il signor Berlusconi sarà colmo, ma non so davvero come facciano la sera ad addormentarsi tranquilli.






Di seguito un video nel quale vedrete il mio terrore (per chi riesce a scovarmi) nel vedere il nano avvicinarsi alla mia zona. Egl, aveva già dimenticato dove fosse la via d'uscita, e in quei pochi secondi l'ho visto zompettare (si fa per dire) sorridente e soddisfatto, verso di me, nel finire di trasmissione:  Terrore


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