sabato 4 maggio 2013

Un dottorato in storia è qualcosa di più, perché ci sono le fonti.

Il momento più bello è sicuramente quando si passa alla carrellata delle fonti. Quelle ultime 2-3 paginette nelle quali ogni storico che si rispetti si vanta degli archivi che ha consultato.

Ci sono varie scuole di pensiero, da chi ne elenca moltissimi per far vedere che è un vero intenditore e una sorta di globe trotter delle sale studio e degli scaffali impolverati, a chi sostiene che archivi e fonti sono un po' come gli amici, meglio pochi - pochissimi- ma buoni, a dimostrazione del fatto che si sa tirar fuori il meglio anche da due foglietti.

Poi ci siamo noi giovani storici in erba, dottorandi sul mio genere. Noi che abbiamo scelto un argomento di ricerca da espatrio. Eh sì, di quelli che almeno quel mesetto fuori debbono farselo, per arricchire la lista, s'intende. Io quei tre mesetti li ho passati a Parigi, tra festicciole per la vittoria di Pisapia, addormentandomi sulla navetta per Fontainebleau, tornando come mio solito con il doppio dei gingilli che avevo caricato all'andata.

I dottorandi come me, poi, si scelgono un argomento che l'estate li porti qualche giorno in luoghi ameni e solitari, con minori livelli di umidità rispetto alla città. Ed è per noi, credo, ma anche per gli storici anzianotti e per quelli tedeschi, che si sono inventati l'archivio di Pieve Santo Stefano ad Arezzo. Qui si mangia carne, si beve vino e la mattina si va in archivio.

I dottorandi come me, però, sono di Roma e amano moltissimo il caffè delle macchinette dell'ACS e la mensa della biblioteca nazionale. Hanno frequenti e fulminee passioni per la pizzeria di Largo Argentina, quella nota per le pizze con pancetta, cipolla e provola, mentre ormai disdegnano Benito che non è più il Benito di una volta. Io, per questo, mi faccio di sushi e di chicken roast biriyani.

I dottorandi come me, prestate attenzione, non pensano solo a mangiare. Io sono veramente veramente innamorata della mia ricerca. Così tanto che mi piacerebbe ritornare in tutti i luoghi elencati in quelle 2-3 paginette e ricominciare da capo, tanto per vedere l'effetto che fa.

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