giovedì 25 aprile 2013

Sul senso del cambiamento, secondo me e per i miei studenti adolescenti

è impossibile cambiare il mondo.
Perché?
Perché è impossibile.
Ma voi che cosa volete cambiare?
Tutto.
E perché?
Perché sì.
Ma sapete da dove volete partire?
Da tutto.
E cosa è cambiato nella storia, o negli ultimi decenni, o nella vostra vita?
Niente.


Questo è, più o meno, il discorso tra i miei studenti liceali e me. Un muro. Mi sono sentita male nel sentire che dei ragazzi di 15 anni non hanno idee sul cambiamento, hanno già perso le speranze e non accettano di considerare variazioni alle loro idee di assolutezza.


La mia rivoluzione, termine che tra l'altro non mi piace usare, sarà avvenuta non quando scenderemo in piazza a instaurare un nuovo ordine...

...ma quando ogni elettore sarà consapevole, senza subire il fascino affabulatorio di fantasiose proposte.

Quando ogni donna potrà uscire di casa con la mini più provocante e il trucco più accentuato senza sentirsi dare della "troia" e accettarlo come normalità, senza subire violenze poi considerate ragazzate.

Quando un ragazzo di colore, o dai tracci asiatici, o slavi, non verrà guardato male dalla signora imbellettata, in un negozio d'abbigliamento femminile. Perché non è uno scippatore, ma sta soltanto aiutando la sua ragazza italiana a scegliere un paio di jeans.

Quando ogni bambino si alzerà la mattina, felice, per andare a scuola. Quando questa scuola sarà il posto migliore per lui dove andare, veicolerà solo valori condivisi e condivisibili, il giusto modo di riconoscere questi valori, gli strumenti giusti per difendersi dalle ingiustizie e per capire quali sono le modalità di ricerca della giustizia.

Il punto è questo, il vero cambiamento sarà solo questo. Istruzione e impegno in questo senso. Chi la pensa come me, non ha altro da fare che interrogarsi sul ruolo che lui, come individuo, può assumere in questo cambiamento. Chiedersi in cosa potrebbe essere utile e iniziare ad operare.
Tutto il resto, fulmineo e d'élite, potrà trasformarsi solo in un'altra oppressione. E conosco già il pensiero di alcuni che stanno leggendo. Mi considerate una povera illusa, idealista. Ma guardate per una volta il vostro pensiero da un'altra posizione e troverete che gli unici illusi siete voi.

Buon 25 aprile oggi, e buon 25 aprile ieri. Un altro mondo, un'altra storia, dalla quale abbiamo solo da imparare.

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