domenica 15 maggio 2011

un altro libro

Oggi vi consiglierò l'ultimo libro che ho letto a Roma prima della trasferta parigina. E ve lo consiglio vivamente per quelli che sono, ormai, quasi i soliti motivi: è un libro sui temi dell'immigrazione ed è un libro che per diversi aspetti mi ha parlato di me. (sempre la solita egocentrica, perchè dovreste leggerlo voi se parla di me?)

Et voilà: Indovina con chi mi sposo di Alice Zeniter. Un testo breve, scritto in modo leggero nonostante tratti una tematica scottante e attualissima in Francia, dove è ambientato, ma anche in tutto il restante spazio della bandiera blu tempestata di stelline. Mi riferisco all'inasprimento delle politiche migratorie il quale va molto di moda, soprattutto tra noi cugini latini.
La giovane autrice narra abilmente la storia di due grandi amici, lei franco-algerina e lui del Mali. Amici per la pelle sin dall'infanzia decidono di sposarsi (matrimonio bianco) per evitare a lui le continue scocciature e l'assurdità -per una persona cresciuta in Francia- di dover lottare per un permesso di soggiorno. Alice, la protagonista femminile, parla in prima persona e racconta gli antefatti del matrimonio, le difficoltà, ma anche e soprattutto la storia della grande amicizia tra i due con sullo sfondo i temi del razzismo e dell'integrazione.

Senza mezzi termini: Bellissimo. L'ho divorato (e sai che novità!).

Ora che avete capito che veramente il libro mi ha interessato per il tema, oh curiosoni, vorrete sapere perchè parla di me. Tranquilli, non sto per sposare qualcuno per fargli ottenere la cittadinanza. Cosa, tra l'altro, che anche in Italia è diventata complicata.
Il libro parla di me per i miei interessi, ma anche perchè i protagonisti hanno più o meno la mia età. In alcuni punti mi ha ricordato cose che ho vissuto, come ad esempio le proteste contro la guerra in Iraq ai tempi del liceo. Loro si formano politicamente in quel periodo, e anche io. È da lì che viene tutto quello che ho in testa ora, con l'eccezione che adesso provo a dargli una forma. O almeno credo.

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